Dal 1° gennaio 2025, il Bonus Casa subirà significativi tagli che influenzeranno seriamente la possibilità di affrontare progetti di ristrutturazione importanti. Vediamo come cambieranno le cose
A partire dal prossimo anno, entreranno in vigore significative modifiche riguardanti i bonus edilizi, quell’insieme di agevolazioni fiscali tanto apprezzate da chi ha deciso di intraprendere lavori di ristrutturazione o miglioramento della propria abitazione. In sintesi, il panorama dei bonus edilizi sta per subire un drastico ridimensionamento che renderà meno conveniente effettuare lavori di ristrutturazione. La riduzione della detrazione fiscale dal 50% al 36%, unita alla cancellazione del Bonus Verde, del Bonus Mobili e del Sismabonus, rappresenta una svolta significativa che potrebbe rallentare il ritmo delle ristrutturazioni e degli interventi di miglioramento energetico e strutturale delle abitazioni italiane.
Riduzione della detrazione fiscale
Dal 1° gennaio 2025, chiunque intenda ristrutturare casa dovrà fare i conti con una riduzione della detrazione fiscale, che passerà dall’attuale 50% al 36%. Questa riduzione rappresenta un notevole cambiamento rispetto agli ultimi anni, durante i quali il bonus ristrutturazioni è stato uno degli incentivi più utilizzati per rendere le abitazioni più moderne, efficienti e sicure.
L’aliquota della detrazione scenderà infatti al 36%, con un tetto massimo di spesa detraibile ridotto a 48.000 euro per unità immobiliare. Questo rappresenta una significativa riduzione rispetto all’attuale detrazione del 50% su un massimo di 96.000 euro, valida fino al 31 dicembre 2024.
Questo significa che, fino alla fine del 2024, i proprietari di immobili avranno ancora la possibilità di sfruttare l’aliquota più alta per una varietà di lavori di manutenzione straordinaria e di recupero della casa. È importante sottolineare che anche i lavori di manutenzione ordinaria saranno inclusi, ma solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali. Tuttavia, è fondamentale che tutte le spese sostenute siano tracciabili per poter essere detratte nella denuncia dei redditi. Questo implica l’uso di bonifici bancari o postali “parlanti”, ovvero bonifici che riportano chiaramente la dicitura specifica riferita alla normativa in questione.
Guardando al futuro, l’aliquota della detrazione è destinata a ridursi ulteriormente. Dopo la diminuzione al 36% prevista per il 2025, ci sarà un ulteriore calo al 30% a partire dal 2028 e fino al 2033. Questa progressiva riduzione rende particolarmente vantaggioso pianificare ed eseguire i lavori di ristrutturazione entro la fine del 2024 per beneficiare delle condizioni più favorevoli.
Queste modifiche rappresentano un cambiamento significativo per i proprietari di immobili, che dovranno adattare i loro piani di ristrutturazione alle nuove condizioni fiscali. In questo contesto, è cruciale fare attenzione alle scadenze e ai requisiti per le detrazioni, per massimizzare i benefici fiscali disponibili e evitare di incorrere in spese maggiori negli anni a venire.
Cancellazione bonus
Ma le novità non finiscono qui. Oltre alla diminuzione della percentuale di detrazione, si assisterà anche all’eliminazione di alcuni bonus specifici che hanno giocato un ruolo fondamentale nel promuovere la sostenibilità e la sicurezza degli edifici.
Bonus Verde
Il Bonus Verde, che incentivava la sistemazione a verde di aree scoperte di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, e la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili, non sarà più disponibile. C’è tempo fino alla fine del 2024 per usufruire del Bonus, un’agevolazione fiscale che offre una detrazione IRPEF del 36% per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti. Questo incentivo è destinato a chi intende migliorare gli spazi esterni della propria abitazione, incluse unità immobiliari, pertinenze, recinzioni, impianti di irrigazione, la realizzazione di pozzi, nonché la creazione di coperture a verde e giardini pensili.
La detrazione, calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprende anche le spese di progettazione e manutenzione connesse agli interventi. Ciò significa che, oltre ai costi diretti dei lavori, sono detraibili anche quelli relativi alla pianificazione e alla cura successiva delle aree verdi. La detrazione complessiva massima per ogni immobile è di 1.800 euro, corrispondente al 36% di 5.000 euro.
Per beneficiare del Bonus Verde, la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Questa modalità di distribuzione permette di diluire il beneficio fiscale nel tempo, rendendolo più gestibile per il contribuente. È importante notare che per poter usufruire della detrazione, le spese devono essere tracciabili, quindi effettuate tramite bonifici bancari o postali.
Il Bonus Verde rappresenta un’opportunità significativa per chi desidera valorizzare e rendere più sostenibili gli spazi esterni della propria abitazione. Gli interventi incentivati non solo migliorano l’estetica e la fruibilità delle aree verdi, ma contribuiscono anche al miglioramento ambientale, promuovendo la biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse idriche.
Bonus Mobili
Anche il Bonus Mobili, che permetteva di detrarre una parte delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione, verrà eliminato. Attualmente il bonus prevede una detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immobili oggetto di interventi di recupero. Questo incentivo offre un sostegno significativo a chi desidera rinnovare non solo la struttura della propria abitazione, ma anche il suo arredamento, introducendo elementi moderni ed efficienti.
Per l’anno 2023, la detrazione era calcolata su un importo massimo di 8.000 euro, mentre per il 2024 il tetto massimo è sceso a 5.000 euro. Questi importi comprendono anche eventuali spese di trasporto e montaggio, rendendo il bonus ancora più vantaggioso per chi affronta una ristrutturazione completa. È importante notare che la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, permettendo un beneficio fiscale distribuito nel tempo.
Attualmente, il Bonus Mobili è in vigore fino alla fine del 2024 e non ci sono indicazioni di una possibile proroga. Questo significa che chi intende usufruire di questa agevolazione dovrebbe pianificare i propri acquisti e lavori in modo da completare tutto entro la scadenza prevista.
L’importanza di questo bonus risiede nella sua capacità di alleviare i costi associati non solo ai lavori strutturali, ma anche alla fase di arredamento, spesso altrettanto onerosa. L’acquisto di nuovi mobili e elettrodomestici efficienti contribuisce infatti a migliorare l’efficienza energetica complessiva dell’abitazione, in linea con le attuali direttive europee sulla sostenibilità.
Sismabonus
Un’altra misura destinata a scomparire è il Sismabonus, un incentivo fondamentale per chi vive in zone ad alto rischio sismico e desidera effettuare interventi di adeguamento e miglioramento antisismico delle proprie abitazioni. La perdita di questo bonus rappresenta un duro colpo per la sicurezza strutturale delle abitazioni in molte regioni del nostro paese. Questo bonus ha consentito detrazioni fino all’80% per interventi di consolidamento strutturale, in base alla classe di rischio sismico ridotta grazie ai lavori eseguiti.
L’importanza del Sismabonus risiede nella sua capacità di incentivare la messa in sicurezza degli edifici esposti a rischio sismico, migliorando la resilienza delle costruzioni e proteggendo la vita umana in caso di eventi sismici. Gli interventi supportati includevano il rinforzo strutturale e le opere di consolidamento necessarie per adeguare gli edifici agli standard di sicurezza più elevati.
Tuttavia, a partire dal 2025, salvo ulteriori proroghe o modifiche normative, le aliquote agevolate del Sismabonus non saranno più disponibili. Di conseguenza, gli interventi di consolidamento strutturale rientreranno nell’ambito del bonus Casa, con un’aliquota fiscale che tornerà al 36%, come previsto per gli interventi generici di ristrutturazione.
Questa transizione rappresenta una svolta significativa per i proprietari di immobili nelle zone sismiche, che dovranno ora considerare le implicazioni finanziarie di questi interventi senza il beneficio delle detrazioni agevolate. È essenziale pianificare attentamente qualsiasi progetto di consolidamento strutturale, tenendo conto delle nuove condizioni normative e fiscali che entreranno in vigore dal 2025 in poi.
Conclusioni
Questi cambiamenti normativi avranno un impatto rilevante su chi sta pianificando lavori di ristrutturazione o miglioramento della propria abitazione. Se fino ad oggi le agevolazioni fiscali hanno rappresentato un importante incentivo economico per intraprendere lavori di riqualificazione, dal prossimo anno la situazione cambierà notevolmente. Chi ha in mente di rinnovare o migliorare la propria casa farebbe bene a considerare l’opportunità di avviare i lavori entro la fine dell’anno, per poter ancora beneficiare delle agevolazioni vigenti.
Rimandare i lavori di ristrutturazione comporterà una significativa perdita in termini di risparmio fiscale. Agire ora consente di sfruttare le attuali agevolazioni del 50% su 96.000 euro. Naturalmente questa è la bozza attuale, attendiamo eventuali aggiornamenti che potrebbero ancora arrivare prima della fine dell’anno.